Mosole è il sogno e la realtà di Lucio Mosole che da 31 vendemmie percorre con grinta e determinazione il suo desiderio, quello di far vino nel suo territorio.
A pochi chilometri da Venezia, percorrendo la strada del vino verso il Friuli, tra le pianure che si stendono all’orizzonte, i canali, i sentieri e i boschi che si perdono tra la nebbia e che fanno da cornice naturale alle tante tracce di epoca romana e alle ville di inizio secolo dove riecheggia ancora l’eredità dei dogi, c’è un antico casolare rustico da cui si può spaziare con lo sguardo su oltre 30 ettari di vigneto. Qui, forti di terreni unici e di condizioni microclimatiche particolari, nascono vini che al solo riempirne un calice raccontano della tenacia e della personalità dell’uomo e ci insegnano a mai demordere per raggiungere risultati lontani.
Come ci insegnano i Romani fino ai tempi della Repubblica Veneziana con i Dogi, il vino nasce in pianura ed è qui che con una terra meno generosa e meno produttiva, con una buona capacità di riserve idriche, l’argilla la fa da padrona e si creano alchimie. I vini risultano così mai banali, con una grinta e un carattere che fanno stupire.
Qui il suolo, frutto di antiche alluvioni, è caratterizzato da un’equilibrata sostanza organica ed è ricco di elementi minerali come potassio, calcio, magnesio, argilloso, mentre sotto ne è ben presente uno di caranto (carbonato di calcio).
Regalano ai vini rispettivamente potenza, esaltazione del frutto, mineralità ed espressione. Un Equilibrio perfetto. Il territorio è il patrimonio genetico, alla base di tutti i grandi vini. Consente alle diverse varietà di maturare sviluppando il giusto equilibrio tra: zucchero, acidità, aromi e tannino.